Thursday, September 10, 2009

Con il poliziotto, le manette ed il manganello.

(fonte: Flickr)

Quando non scrivo per un pò, è perchè c’è qualcosa di molto molto particolare da raccontare. Questo racconto potrebbe cominciare con un classico evergreen quale:  “mi scusi agente, mi sono smarrito!”

Ovviamente non è questo l’inizio, ma il racconto promette comunque bene. Lui è un poliziotto romano conosciuto tempo fa. Dopo qualche chiacchierata mi dice che vorrebbe farmi vedere casa sua. Io accetto ma chiedo un solo favore: venire all’appuntamento in divisa. Yum. E così, di ritorno a Roma, subito ci sentiamo per vederci.

Si presenta puntalissimo, in divisa completa. Entro in macchina ed andiamo da lui. Mentre parlava pensavo: Poliziotto. Check! E quindi, appena arrivati da lui, sinceramente, poco mi importava dei quadri e dei mobili. Trotterellando verso la camera da letto ero certo, in quel momento, che si, la situazione si stava tramutando da sogno erotico a porno made in Titan.

Spogliato della sua divisa, mentre cercavamo di trovare l’equilibrio tra una slinguazzata ed una toccata, mi è venuto il colpo di genio. “Bloccati”, ho detto. Ho preso la sua divisa e me la sono messa. In una mano le manette e nell’altra il manganello. Ed ecco il porno servito. I dettagli sarebbero di uno sconcio interessante, ma vi salvo dalla cronaca dettagliata degli eventi, per raccontarvi l’epilogo, tragico, del porno.

Arrestato, ammanettato e minacciato, dopo avergli fatto confessare il suo crimine, è arrivato il momento della classica doccia di coppia. E tra i cristalli del box ho capito che il porno stava per tramutarsi in qualcosa di diverso. Indeciso se presto avrei visto Poliziotto ammanettato 2 oppure Notthing Hill, mi sono mantenuto sul vago, finchè lui non ha detto: “credo di amarti”.

E che cazzo! Insomma, sto tipo ha messo il record. Ma la cosa peggiore è che, spudorato, continuava a ripeterlo. Ed io: “no, senti, ridimensiona un pò!” Ma lui nulla. Avrei voluto ammanettarlo e manganellarlo un’altra volta, ma forse avrebbe gradito la cosa ancora maggiormente. Tre minuti  dopo ero fuori casa sua, pronto a farmi accompagnare. Per tutto il tragitto non ha fatto altro che dire quanto vorrebbe passare il resto della sua vita con me, che sono un angelo, che non ci può credere di avermi conosciuto. Io, contavo i chilometri.

Poi sono arrivato a casa, e lui è andato in caserma. Insomma, il mio poliziotto era un fake. Cioè, era un poliziotto vero, ma non come quelli che ci si immagina.  Si suppone che un poliziotto non abbia sentimenti. Che abbia dell’intimo di pelle e che dopo essere stato ammanettato non ti dice che ti ama. E invece il mio ha fatto tutti i passi falsi, oppure si è comportato bene ed io non me ne sono reso conto. Insomma, son cresciuto a pane e porno, e in quei film lì nessun poliziotto direbbe “ti amo” poco prima dei titoli di coda.

[Via http://pinkandthecity.wordpress.com]

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